N. Auguste: Le eresie nel loro rapporto col Socialismo
Lettera all’autore di Sua Em. il Cardinale Arcivescovo di Bordeaux
Signore,
[…] il vostro libro Del Protestantismo e di tutte le eresie nel loro rapporto col Socialismo, è come il degno compimento ed il felice corollario dei vostri Studi. Voi avete ottimamente giovato alla Chiesa ed alla società dimostrando in modo diretto la verità degl’insegnamenti divini; avete difesa l’una e l’altra con una dimostrazione indiretta dei medesimi principii, perseguitando nelle sue ultime conseguenze sociali l’errore che le distrugge ambedue in una sola volta.
[…] da dove avevano origine queste dottrine? Quali ne erano le sorgenti e la loro filiazione storica? Valeva certo la pena di ricercarle; tanto più che nel caos tenebroso dei sistemi nei quali siamo sventuratamente sprofondati, era difficile riconoscere il principio, e quindi il rimedio del male che bisognava guarire.
Questo quadro l’avete delineato con una fedeltà ammirabile, mostrando non solo il funestissimo fine di tutte le eresie, ma la serie e la catena delle dottrine che per tutti i gradi dell’eresia protestante, del socinianismo, filosofismo, naturalismo, razionalismo, eclettismo, sincretismo, panteismo, strascinano d’abisso in abisso, sino alla voragine senza fondo dove ogni società va ad annientarsi e perire.
[…] Nella confutazione dello scritto del signor Guizot […] voi provaste invincibilmente, che non potevamo accettare [alcuna alleanza con il protestantesimo] e che sarebbe stato come far lega col nemico per combattere il nemico.
Né passerò io sotto silenzio l’ultima parte del vostro libro. Dopo aver dimostrato ciò che è l’eresia e ciò che voglia cotesta madre del socialismo, la logica vi trasse a stabilire che la chiesa cattolica vuole tutto il contrario, e, checché se ne dica, si può francamente asserire ch’essa è la madre d’ogni libertà, d’ogni intellettuale operosità, di tutto il progresso morale, in una parola dell’incivilimento universale.
Le prove con le quali appoggiaste questa verità, da lungo tempo disconosciuta, basteranno, non v’ha dubbio, a dissipare su questo punto i pregiudizi filosofici e protestanti che accecarono lo spirito del nostro secolo.
[…] Ricevete, o signore, la protesta de’ miei più affettuosi sentimenti.
FERDINANDO, cardinale DONNET, arcivescovo di Bordeaux.
27 gennaio 1853.
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