Beato Avvocato Bartolo Longo TOD: San Domenico e l’Inquisizione

Il 26 ottobre 1980 Giovanni Paolo II ha proclamato beato l’Avvocato Bartolo Longo: la sua festa liturgica è il 5 ottobre.

Quando il giovane Bartolo si iscrive alla facoltà di giurisprudenza di Napoli, viene purtroppo sedotto da cattivi autori e si avvicina allo spiritismo. Riesce comunque a laurearsi il 12 dic. 1864. Nell’apr. del 1867 è a Lecce nello studio di A. Bucci per il praticantato di avvocato penalista, e il 1° lug. consegue il titolo di procuratore presso la corte d’appello.

Torna all’unica vera fede nell’estate del 1867 e si fa sentire, sempre più intenso, il desiderio di riscattare i suoi trascorsi nello spiritismo, vivendo profondamente il cattolicesimo e facendo opera di apostolato.
Combattuto tra il desiderio di farsi frate e quello di continuare da laico la sua opera di apostolato, lascia la professione forense ed entra nel Terz’Ordine domenicano il 7 ott. 1871.
Contemporaneamente aveva frequentato la casa della contessa De Fusco, che faceva parte delle zelatrici del Sacro Cuore. Nel 1872 la De Fusco gli affida l’amministrazione delle sue proprietà a Valle di Pompei.
La sposerà il 1° apr. 1885: ella gli resta vicina fino alla fine, il 9 feb. 1924.

Nel 1875, su suggerimento del vescovo di Nola, inizia a raccogliere fondi per l’edificazione di un tempio dedicato alla Vergine Maria. L’attuale Santuario è stato consacrato il 7 maggio 1891.

Il Beato Avvocato fa edificare, accanto al santuario, una scuola e un asilo infantile che, insieme con la scuola catechistica, l’oratorio festivo maschile, la tipografia e legatoria, la scuola professionale, la scuola serale di musica e di insegnamento letterario, sottraggono gli abitanti di Valle di Pompei all’ignoranza e al degrado. Longo realizza quindi l’ufficio postale (1884) e telegrafico (1885), le case economiche operaie iniziate nel 1887, l’Osservatorio meteorico-geodinamico inaugurato il 15 maggio 1890, l’orfanotrofio femminile, fondato l’8 maggio 1887, l’illuminazione elettrica (1891), la stazione dei carabinieri (1895).
Longo affida l’educazione e la crescita delle bambine accolte nell’orfanotrofio alla Congregazione regolare delle figlie del Rosario di Pompei, da lui costituita il 26 ago. 1897. Nel 1892 pone la prima pietra dell’Opera per i figli dei carcerati. Nel 1921 il L. avvia la realizzazione di un istituto per le figlie dei carcerati, inaugurato il 17 ott. 1926.

L’avvocato Longo scrisse numerose opere apologetiche: ad es. una contro il Lumbroso. Oggi ne diffondiamo quella su San Domenico e sull’inquisizione. La più celebre, I 15 sabati del Rosario, la trovate gratis su questo sito.

«Bartolo Longo fu strumento della provvidenza per la difesa e la testimonianza della fede cristiana e per l’esaltazione di Maria santissima in un periodo doloroso di scetticismo e di anticlericalismo… Egli, con in mano la corona del rosario, dice anche a noi, cristiani della fine del XX secolo: “Risveglia la tua fiducia nella santissima Vergine del rosario… Devi avere la fede di Giobbe!… Santa Madre adorata, io ripongo in te ogni mia afflizione, ogni speranza, ogni fiducia!”» (S. Giovanni Paolo II, 26/10/1980).

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Descrizione

Beato Bartolo Longo Sposo, Avvocato, Terziario domenicano, Fondatore
Festa liturgica: 5 ottobre

Latiano, Brindisi, 10 febbraio 1841 – Valle di Pompei, Napoli, 5 ottobre 1926

Bartolo Longo nacque a Latiano, in provincia di Brindisi, ma si trasferì a Napoli per studiarvi Giurisprudenza. Messo in crisi nella fede dalle idee atee e materialistiche, si lasciò coinvolgere nelle pratiche dello spiritismo. Aiutato da un gruppo di santi amici e da saggi consiglieri spirituali, riprese ad accostarsi ai Sacramenti. Inviato dalla contessa Marianna Farnararo vedova De Fusco come amministratore dei suoi beni fondiari nella cittadina di Valle di Pompei, si diede alla diffusione della preghiera del Santo Rosario tra i contadini, bisognosi di riscatto morale e spirituale. Convinto che «chi propaga il Rosario è salvo», costruì non solo una chiesa più grande di quella preesistente, ma un vero e proprio Santuario, con opere caritative annesse. Sposò la contessa per mettere a tacere i pettegolezzi sul loro conto: con lei fu padre degli orfani e dei poveri. Fino all’ultimo scrisse, pregò, lavorò instancabile per la Madonna, la sua dolce Regina e Signora. Morì a Pompei il 5 ottobre 1926. È stato beatificato il 26 ottobre 1980. I suoi resti mortali sono venerati nella cappella a lui dedicata, annessa al Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei.