Lo svizzero: La Pira e la via cattolica al comunismo
Tra i “volontari” cattolici al servizio dei comunisti, ci sono nomi abbastanza noti nell’Italia del dopoguerra: sono quelli di coloro che hanno sposato pubblicamente le tesi togliattiane del 1944 e dal Movimento della “Sinistra Cristiana” sono passati nei ranghi del PCI.
Grazie a questa “copertura”, la trappola della “mano tesa” è “scattata dopo tanti anni di paziente attesa, di richiami, di allettamenti; e s’è rinchiusa con forza anche addosso ai ‘volontari’ del cedimento, che dai ranghi della Democrazia Cristiana hanno svolto un utile ruolo di ‘ascari’ di quel mellifluo tipo curiale che è Palmiro Togliatti.
Parliamo proprio di La Pira e di tutta la congerie di “preti progressisti” alla Don Milani o alla Padre Balducci, che tengono i piedi su due staffe nella presunzione di poter servire due padroni, Dio e Mammona. Costoro, da anni, hanno prestato orecchio ai veni meco comunisti, né hanno scoraggiato la tattica di avvicinamento del PCI, anzi. E’ stato proprio il loro atteggiamento, la loro superficiale difesa, la predisposizione al cedimento, che ha incoraggiato gli sforzi di Togliatti, trasformando i semplici richiami del 1944 o del 1954, in documenti ufficiali che recano date assai più recenti.
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Autore | Lo Svizzero |
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