Descrizione
Giovanni Blanlo
(1617-57), sulpiziano, ebbe dal Signore il dono di un talento superiore e precoce: a ventidue anni era già professore rinomatissimo di filosofia in uno dei più celebri Collegi di Parigi. Non si lasciava però abbagliare dai successi e conduceva una vita pia e mortificata, sotto la direzione del Servo di Dio Giovanni Olier, il quale lo accettò nella Società dei Preti addetti al Seminario e alla Parrocchia di S. Sulpizio, detti Signori (Messieurs) di S. Sulpizio. Alla scuola di tale maestro, Blanlo si elevò in breve tempo alla pratica eroica di tutte le virtù cristiane. Docile alle istruzioni del suo santo direttore, era devotissimo della S. Infanzia di Gesù e in tal modo si portò all’eroismo nell’umiltà e nella mortificazione. Per umiltà si sforzò di tener nascosti i suoi talenti e non volle essere ordinato sacerdote; morì suddiacono. Per obbedienza scrisse l’Infanzia Spirituale; non volle tuttavia che fosse stampato, ma che rimanesse nascosto insieme ad altri suoi scritti di gran pregio: i suoi discepoli lo pubblicarono dopo la sua morte. Morte che fu anch’essa ammirabile e preziosa davanti al Signore. Il Servo di Dio Giovanni Olier, vicino a morire, disse a coloro che lo assistevano: “Chi desidera venire con me?” Blanlo rispose subito: «Io, Padre mio, vengo volentieri». Ebbene, gli rispose il Servo di Dio, preparati. E infatti, la sera stessa, fu colpito da grave polmonite e prima ancora che si facessero i funerali del suo maestro, morì in odore di santità.
