Afghanistan: la tomba degli imperi

Da Ciro il Grande ad Alessandro Magno, da Gengis Khan all’impero inglese, dai sovietici agli americani, nessuno straniero è mai riuscito a controllare quella terra. Lo conferma anche il recente e inqualificabile ritiro degli USA, che restituisce orgoglio ed entusiasmo a tutti gli islam del mondo.

Questo romanzo storico riguarda il cosiddetto “Vietnam russo”, cioè la disastrosa sconfitta dell’URSS. E’ un caso che non è stato studiato, così come non si sono studiati gli altri precedenti storici.
Samuel Huntington è stato liquidato come un visionario, ma rileggiamolo dopo il ritiro Usa dall’Afganistan: «La mia ipotesi è che la fonte di conflitto fondamentale nel nuovo mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologica né economica. Le grandi divisioni dell’umanità e la fonte di conflitto principale saranno legate alla cultura. Gli Stati nazionali rimarranno gli attori principali nel contesto mondiale, ma i conflitti più importanti avranno luogo tra nazioni e gruppi di diverse civiltà. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le linee di faglia tra le civiltà saranno le linee sulle quali si consumeranno le battaglie del futuro».

L’Occidente democratico e borghese ancora non ha capito come si ferma l’islam: si è creduto bastassero Marines, mettere una croce su un pezzo di carta e mandare a scuola le donne. Diversamente, questo formidabile romanzo storico-epico fa capire che servono mezzi radicalmente diversi e molto più tempo.

Ai cattolici, invece, potrà servire il meditare l’esempio di coerenza della propria vita con la fede – seppure in un dio falso e in una religione bugiarda e totalitaria – costituito dai mujahidin.

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Descrizione

La guerra in Afghanistan del 1979-1989, talvolta indicata anche come guerra sovietico-afghana, fu un conflitto intercorso tra il 24 dicembre 1979 e il 15 febbraio 1989 nel territorio dell’Afghanistan. Vide contrapposte da un lato le forze armate terrestri e aeree dell’Unione Sovietica, e dall’altro vari raggruppamenti di guerriglieri afghani collettivamente noti come mujaheddin.

I combattenti mujaheddin, principalmente islamici, erano divisi in più schieramenti e partiti che mai nel corso del conflitto ebbero una guida unitaria. Ma tutti intrapresero una lunga campagna di guerriglia a danno delle forze sovietiche.

Dopo più di nove anni di guerra, che provocarono vaste distruzioni all’Afghanistan nonché ampie perdite di vite civili, l’intervento sovietico nel conflitto ebbe termine con una ritirata generale conclusa il 15 febbraio 1989.