Il recente volume “La famiglia in Italia dal divorzio al gender” (Sugarco Edizioni, 2017) testimonia che viviamo un’epoca di avversione profonda nei confronti della famiglia, sia a livello ideologico sia a livello della vita vissuta.
Si tratta di un’aggressione che tocca il piano culturale, anzitutto, ma anche politico e giuridico; un processo politico e culturale che ha progressivamente eroso la centralità della famiglia in Italia fino all’esplicita avversità.
Tale aggressione non è cominciata dal Sessantotto o dall’introduzione della legge sul divorzio.
Siamo, invece, di fronte a un percorso legislativo e giuridico almeno 2 volte secolare, tramite il quale la cellula fondamentale della società sta per essere trasformata in una mera somma di individui.
Di questo processo è testimone il Campione del laicato cattolico di inizio ‘900, il beato prof. Giuseppe Toniolo che ne analizzava la perversità in modo profondissimo fin dal 1908:
«È pertanto tutto un ambiente di principi erronei e di atteggiamenti falsi della società attuale; un ambiente che cospira ai danni della famiglia: quasi come un centro che raccoglie in sé le correnti deleterie provenienti da tutti i punti della periferia sociale.
Molteplici correnti deleterie, le quali sono tanto più pericolose in quanto si trovano a loro volta circondate da un’atmosfera di incredulità , cioè di negazione della religione, con i suoi precetti e le sue sanzioni.
Questa atmosfera (forse per la prima volta nella storia dell’incivilimento cristiano), dopo aver avvelenato le classi superiori e anche la borghesia laboriosa e colta, oggi trapassa alle stesse moltitudini con immani e tenaci tentativi che, sotto il governo della setta anticristiana universale, mirano ad effettuare l’apostasia dal soprannaturale di intere nazioni».
Da uomo di pensiero e d’azione, il prof. Toniolo indicava, infine, il “Che fare?”:
«La protezione, il restauro, l’elevazione della famiglia, deve oggi essere assunto non come un compito di pochi e più fervidi rappresentanti degli interessi privati e sociali, bensì come un’opera di salvezza comune e di civiltà, cui deve partecipare la coscienza intera della nazione».
Ognuno di noi deve scendere in campo per questa battaglia, cominciando con il leggere e meditare il fondamentale testo “Siate cristiani!”, non a caso tradotto e prefato per la prima volta proprio dal Prof. Toniolo.
Il testo che da oggi diffondiamo è stato ritenuto estremista e perciò solo parzialmente inserito nell’Opera Omnia : si propone qui la versione anastatica dell’originale apparso sulla Rivista Internazionale di Scienze Sociali e Discipline Ausiliarie, Vol. 52, Fasc. 208 (Aprile 1910), pp. 529-549