G. I. Franchi d.O: Dell’amore al proprio disprezzo

E’ cosa veramente da piangersi che, essendo l’amore dei proprio disprezzo un punto di sommo rilievo nel divino servizio e per l’ acquisto della cristiana perfezione, sì poco vi attendano per lo più non solo le persone scarsamente applicate alla pietà , ma quelle ancora che praticano una vita spirituale e devota. Che l’amore del proprio disprezzo importi infinitamente per ottenere la santità é chiaro, perché il fondamento di quella, secondo i Santi, é la vera umiltà, in guisa che, al dire di s. Agostino, la santità va del pari colla umiltà, e quella cresce, si aumenta a misura di questa. Or l’amore del proprio disprezzo é come la sostanza e la midolla della vera umiltà, e costituisce il più sicuro riscontro, se l’uomo é sinceramente umile. Quindi é che s. Filippo Neri, eccellente maestro della vita perfetta, dovendo esaminare lo spirito di taluno, si rifaceva dall’investigare se veramente fosse umile, e per discernerlo tale veniva tosto alla prova del disprezzo, e trovatolo saldo e costante a questa pietra di paragone giudicava che egli fosse investito dallo spirito del Signore.

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Descrizione

Giuseppe Ignazio Franchi
Servo di Dio p. Franchi, oratoriano, morto il 9 aprile 1778. La sua opera fu stampata la prima volta senza il suo nome: per la sua grande umiltà l’autore chiese di non comparire. Nonostante ciò si rivelò subito un successo nella stampa cristiana e portò molti frutti spirituali.

Informazioni aggiuntive

Autore

Servo di Dio Padre Giuseppe Ignazio Franchi dell\'Oratorio