I tesori di Cornelio a Lapide
L’E-book che da oggi diffondiamo (1.800 pagine) è un aiuto per la vita interiore: I Tesori sono estratti (da don Barbier) dai Commentari sulla Sacra Scrittura del Padre Cornelio a Lapide S.J.
Cornelio a Lapide (Cornelis Van den Steen) nasce nel 1566, quando il cattolicissimo Duca d’Alba assume il governo delle Fiandre e dell’Olanda, mentre Guglielmo il Taciturno (figlio di luterani e tollerante verso i calvinisti) si prepara a ribellarsi contro Filippo II di Spagna.
Cornelio S.J. è uno di quegli uomini che Dio sceglie nei tempi di tempesta e di lotta per farne gli alfieri dell’esercito dei Santi. Il protestantesimo manometteva il testo delle Sacre Scritture: qua le snaturava, là ne stralciava libri interi e scalzava con ciò dalle fondamenta la tradizione cattolica. Cornelio si sentì rapire da entusiasmo per lo studio dell’ebraico e dei commentatori.
Soprattutto, la Riforma affermò il principio del “sola Scriptura”, ossia di attenersi al testo sacro quale documento unico della Rivelazione. Ciò significava negare l’autorità della Chiesa e della tradizione come criterio ermeneutico del testo sacro.
Eppure il sola Scriptura sembra abbia continuato a diffondersi all’interno delle nostre chiese. Chi non ha visto una dozzina di persona sedute in cerchio, in parrocchia, ognuna che spiega alle altre (in modo diverso) il testo sacro?
L’e-book di oggi, pertanto, può essere considerata una sorta di antidoto contro il sola Scriptura.
Padre Cornelio, non solo espone in modo chiaro e preciso i diversi sensi del testo sacro (che forma la base di tutto il Commentario), ma inoltre mette accanto ad essi, il riassunto della dottrina dei grandi teologi riguardo tutti i punti più importanti del dogma e della morale, numerosissime e svariatissime citazioni di Padri, di autori ascetici e anche di filosofi e, poeti pagani e finalmente dei brani della storia ecclesiastica e profana e delle vite dei Santi.
La sua competenza scientifica è riconosciuta da almeno 3 Pontefici: Pio XI (Enciclica Lux veritatis); Pio XII (Enc. Fulgens corona); Paolo VI (discorso del 13.5.1972).
L’eroismo del suo impegno da queste parole: “Non vediamo noi, d’altronde, che spesso la Provvidenza sceglie a bel disegno strumenti deboli e spregevoli perché si veda chiaramente che sono da lei adoperati? Essa, dunque, chiamò il quasi nano, il malaticcio Cornelio non solamente a prender parte alle apostoliche imprese dì quell’Ordine religioso il quale sosteneva il più fiero impeto della mischia, ma ancora a rendere alla Chiesa servigi affatto speciali, non dipendenti dalla vita monastica, quelli cioè di scrittore e di dottore” (Cfr. https://www.totustuus.it/Chi-era-Cornelio-a-Lapide/).
Maria Santissima ottenga a tutti noi la stessa Grazia: conoscere la volontà di Dio su di noi e forza per compierla interamente!
iGpM
totustuus.it OdV
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