L. Moulin: L’Inquisizione sotto inquisizione

Lo storico Charles Langlois (L’Inquisition d’aprés des travaux récents, Paris, 1902, p. 84) scrive:
“l’inquisizione non ha turbato profondamente la vita normale della società del Medio Evo, se non in qualche provincia dell’Italia del Nord e della Francia del Sud, per qualche anno del XIII secolo. Altrove, e in seguito, non sembra che la sua attività , piuttosto attenuata, abbia avuto dei risultati socialmente considerevoli”.
B. Hamilton (L’Inquisizione Medioevale, 1981) dice (pag. 41) che l’azione di questo tribunale era “flimsy”, vale a dire “inconsistente” (e quale azione dei tribunali del passato non lo fu, a paragone di quella di certi tribunali del XX secolo?).
Sorge dunque il dubbio che, narrando dell’inquisizione, si sia cercato di colpire la Chiesa cattolica a scapito delle più semplici regole della ricerca storica: sono state ignorate le fonti; si sono proiettate la sensibilità , le illusioni, le speranze di un secolo, il XIX, su un passato certamente brutale e sanguinario, ma anche umano e luminoso; si sono utilizzati materiali appesantiti e minati da innumerevoli anacronismi per fini ideologici e, più spesso, polemici; ci si é fidati troppo delle proprie conclusioni. Noi abbiamo cercato, in questo piccolo saggio, di farci un ‘immagine un po’ più chiara e un po’ più esatta di quali furono l’azione, i mezzi, la condizione di spirito dell’Inquisizione, mettendo la stessa sotto inquisizione, nello spirito del più esigente libero esame.

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Descrizione

Léo Moulin
(1906-1996), sociologo e scrittore belga.

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Autore

Léo Moulin