P. Bourget: Un idillio tragico
“L’uomo di trent’anni che si è creduto per sempre indifferente alle passioni – e che credendo quella indifferenza la saggezza, ha fatto, come si suol dire, giudizio -, non tarda a scoprire che ha bisogno di quelle passioni che lo disgustavano come il morfinomane, a cui fu tolta la sua siringa di Pravaz, della morfina; come l’alcolicista, condannato al regime dell’acqua pura, dell’alcool. Esso prova, la nostalgia di quelle emozioni malsane di cui egli stesso ha riconosciuto e condannato la sterilità dolorosa. Se è permesso di prendere a prestito un brutale – ma esatto – paragone della patologia moderna, esso diventa il terreno più propizio di cultura di tutti i germi morbosi che nuotano nella sua atmosfera: nel momento stesso in cui tutto pareva annunciare una pacificazione definitiva del loro destino, avvengono in essi degli scompigli così rapidi, così fulminei, che i testimoni e le vittime di quelle subitanee esplosioni di malattia ne rimangono quasi più sconcertati che disperati”.
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Informazioni aggiuntive
Auore | Paul Bourget |
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