P. Mencacci: Storia della rivoluzione italiana
La storiografia cattolica italiana si è subordinata per tutto l’arco del secolo alla cultura egemone dello stato unitario prima nazional-fascista poi nella seconda meta del secolo liberal-marxista. Si é trattato a mio parere di una disfatta che ha portato anche pesanti conseguenze sul piano politico.
Il punto nevralgico di questa disfatta del pensiero cattolico di fronte alla cultura dominante é stata l’interpretazione della rivoluzione italiana del diciannovesimo secolo: il Risorgimento.
Il giudizio della Chiesa sul Risorgimento italiano e il giudizio formulato in una grande quantita di documenti da Pio IX e dai suoi immediati successori Leone XIII e san Pio X. Questo giudizio del magistero sul piano storiografico si é espresso in opere di autori oggi ignoti o dimenticati come don Giacomo Margotti, Paolo Mencacci, monsignor Balan. Questi nomi sono oggi dimenticati perché rimossi dalla cultura dominante soprattutto a causa del loro antirisorgimentalismo ossia del loro cattolicesimo senza compromessi. L’ingresso dei cattolici nel cosiddetto salotto buono della cultura italiana fu concesso a condizione che essi rinunciassero all’antirisorgimentalismo o più in generale al giudizio negativo sulla rivoluzione francese e sul mondo moderno da essa scaturito.
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Informazioni aggiuntive
Autore | Paolo Mencacci |
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